Fulvio Tomizza

Materada

Introduzione di Mauro Covacich

Klappentext:

"Prendere una sberla non fa male in certi casi: si sente di non dovere più niente a nessuno." Una morale amara quella di Francesco, istriano di Materada, nel momento in cui decide di abbandonare il suo paese, e strappare le radici che lo legano da generazioni a una terra aspra e fertile, ora negata e contesa. Con i trattati del 1954 la zona B dell'Istria, in cui Materada è inclusa, viene assegnata definitivamente alla Jugoslavia anche se è permesso scegliere se restare o passare a Trieste, verso l'Italia: in questo lacerante scenario storico, Tomizza, venticinquenne, ha ambientato il suo primo romanzo. Un'opera epica che attraverso la storia di una famiglia e di una proprietà frodata e inottenibile racconta il destino di un popolo diviso, alla ricerca di una nuova, definitiva identità, tra rancori, odi e vendette sanguinose.

Über die Autorin / über den Autor:

Fulvio Tomizza (1935-1999) è nato nel villaggio istriano di Materada, che ha dato il titolo al suo primo romanzo. Nei suoi romanzi racconta spesso del conflitto tra la cultura slava e quella italiana, di saghe contadine, del rispetto delle radici e del passato. Tra le sue opere Bompiani ha pubblicato La ragazza di Petrovia (1963), Il bosco di acacie (1966), L'ereditiera veneziana (1989), Fughe incrociate (1990), I rapporti colpevoli (1992), L'abate Roys e il fatto innominabile (1995).

Preis: CHF 18.60
Sprache: Italienisch
Art: Taschenbuch
Erschienen: 2015 (1982)
Verlag: Bompiani
ISBN: 978-88-452-7940-9
Masse: 187 S.

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